Confutazione:
A pag. 133-134 del suo libro “Antico e Nuovo Testamento libri senza Dio” Biglino scrive:
“Queste stesse persone che hanno compreso la natura del Vecchio Testamento, compiono però un passo sucessivo che appare incoerente: affermano che il Nuovo Testamento è diverso e contiene parole di verità pronunciate dal figlio di un Dio di amore che tendeva rivolgere il suo messaggio all’umanità intera inserendola nel suo disegno di salvezza. Un’affermazione semplicistica e immotivata che trova fondamento solo nelle convinzioni della fede che accetta acriticamente le verità diffuse dalla Chiesa romana, perchè bisogna invece prendere atto di una realtà ben diversa”.
Da questa frase si evince l’acredine che contraddistingue il Biglino, che dimostra di essere risentito con la Chiesa Cattolica romana, per motivi a noi ignoti. Dimostra però di non conoscere affatto la storia del Cristianesimo antico (mi riferisco ai primi tre secoli della nostra era). Come traspare da questa frase, Biglino sosterrebbe che la Chiesa romana abbia costruito un qualcosa di falso, per scopi occulti. Peccato però che la Chiesa romana, nei primi tre secoli della nostra era, (l’era di Cristo), era soltanto una delle Chiese del Cristianesimo, e non vi era una Chiesa dominante. Fino al quinto secolo, infatti, le sedi apostoliche erano cinque: Gerusalemme, Alessandria d’Egitto, Antiochia (attuale Siria), Costantinopoli e Roma. Tuttavia, al di fuori dell’impero romano si erano sviluppate comunità di cristiani sin dal primo secolo, per esempio in Etiopia, in Armenia, ad Edessa (2), in Persia, e persino in India. Tutte queste comunità di Cristiani seguivano l’insegnamento di Cristo per una semplice ragione: perchè qualcuno glielo aveva trasmesso. Chi era quel qualcuno? Gli Apostoli, naturalmente.
Se la Chiesa romana avesse diffuso delle “false tesi”, spacciandole per verità, non si spiega come queste stesse tesi, ci riferiamo al kerygma, naturalmente, ossia la credenza che Gesù Cristo è l’incarnazione del Verbo, è morto in croce per i nostri peccati ed è risorto dai morti il terzo giorno, si siano diffuse anche in tutte le altre comunità che ho citato. Il kerigma, e tutti il libri del Nuovo Testamento erano già letti e diffusi nel 170 d.C., (come dimostra il frammento muratoriano, vedi nota 3), pertanto la Chiesa romana, il cui potere si è consolidato a partire dal IV secolo, quando Costantino ha ufficializzato il culto (4) e ha attuato un sincretismo con alcuni culti pagani, non ha diffuso alcuna “falsa verità”.
Yuri Leveratto
Note:
Per approfondire:
Confutazione delle tesi di Mauro Biglino sul Nuovo Testamento: http://yurileveratto2.blogspot.com/2016/07/confutazione-alle-tesi-di-mauro-biglino.html
A pag. 133-134 del suo libro “Antico e Nuovo Testamento libri senza Dio” Biglino scrive:
“Queste stesse persone che hanno compreso la natura del Vecchio Testamento, compiono però un passo sucessivo che appare incoerente: affermano che il Nuovo Testamento è diverso e contiene parole di verità pronunciate dal figlio di un Dio di amore che tendeva rivolgere il suo messaggio all’umanità intera inserendola nel suo disegno di salvezza. Un’affermazione semplicistica e immotivata che trova fondamento solo nelle convinzioni della fede che accetta acriticamente le verità diffuse dalla Chiesa romana, perchè bisogna invece prendere atto di una realtà ben diversa”.
Da questa frase si evince l’acredine che contraddistingue il Biglino, che dimostra di essere risentito con la Chiesa Cattolica romana, per motivi a noi ignoti. Dimostra però di non conoscere affatto la storia del Cristianesimo antico (mi riferisco ai primi tre secoli della nostra era). Come traspare da questa frase, Biglino sosterrebbe che la Chiesa romana abbia costruito un qualcosa di falso, per scopi occulti. Peccato però che la Chiesa romana, nei primi tre secoli della nostra era, (l’era di Cristo), era soltanto una delle Chiese del Cristianesimo, e non vi era una Chiesa dominante. Fino al quinto secolo, infatti, le sedi apostoliche erano cinque: Gerusalemme, Alessandria d’Egitto, Antiochia (attuale Siria), Costantinopoli e Roma. Tuttavia, al di fuori dell’impero romano si erano sviluppate comunità di cristiani sin dal primo secolo, per esempio in Etiopia, in Armenia, ad Edessa (2), in Persia, e persino in India. Tutte queste comunità di Cristiani seguivano l’insegnamento di Cristo per una semplice ragione: perchè qualcuno glielo aveva trasmesso. Chi era quel qualcuno? Gli Apostoli, naturalmente.
Se la Chiesa romana avesse diffuso delle “false tesi”, spacciandole per verità, non si spiega come queste stesse tesi, ci riferiamo al kerygma, naturalmente, ossia la credenza che Gesù Cristo è l’incarnazione del Verbo, è morto in croce per i nostri peccati ed è risorto dai morti il terzo giorno, si siano diffuse anche in tutte le altre comunità che ho citato. Il kerigma, e tutti il libri del Nuovo Testamento erano già letti e diffusi nel 170 d.C., (come dimostra il frammento muratoriano, vedi nota 3), pertanto la Chiesa romana, il cui potere si è consolidato a partire dal IV secolo, quando Costantino ha ufficializzato il culto (4) e ha attuato un sincretismo con alcuni culti pagani, non ha diffuso alcuna “falsa verità”.
Yuri Leveratto
Note:
2-Oggi Şanlıurfa, nella Turchia sud-orientale
3-https://en.wikipedia.org/wiki/Muratorian_fragment
4-http://yurileveratto2.blogspot.com/2016/01/lepoca-post-costantiniana-il-dominio.html
Per approfondire:
Confutazione delle tesi di Mauro Biglino sul Nuovo Testamento: http://yurileveratto2.blogspot.com/2016/07/confutazione-alle-tesi-di-mauro-biglino.html
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