Il Testimonium Flavianum è costituito da due paragrafi del libro “Antichità Giudaiche”, scritto dallo storico ebreo Giuseppe Flavio, e pubblicato nel 93 d.C.
Lo scritto in questione è importante per determinare la storicità di Gesù.
Tuttavia dopo un’analisi attenta, si evince che all’interno di esso vi sono alcune interpolazioni che sono state aggiunte per risaltare la Divinità di Cristo. Come vedremo nell’articolo però il Testimonium Flavianum, nella sua versione originale, resta un documento di assoluto valore da un punto di vista storico.
Vediamo lo scritto come ci è pervenuto nella maggioranza dei manoscritti occidentali (1).
Antichità Giudaiche (18, 63-64):
«Allo stesso tempo, circa, visse Gesù, uomo saggio, (se pure uno lo può chiamare uomo); poichè egli compì opere sorprendenti, e fu maestro di persone che accoglievano con piacere la verità. Egli conquistò molti Giudei e molti Greci. (Egli era il Cristo).
Quando Pilato udì che dai principali nostri uomini era accusato, lo condannò alla croce. Coloro che fin da principio lo avevano amato non cessarono di aderire a lui. (Nel terzo giorno, apparve loro nuovamente vivo: perchè i profeti di Dio avevano profetato queste e innumeri altre cose meravigliose su di lui). E fino ad oggi non è venuta meno la tribù di coloro che da lui sono detti Cristiani.»
Questo scritto riporta alcune frasi che danno ad intendere che chi le ha scritte doveva credere nella Divinità di Gesù (le frasi tra parentesi). Però sappiamo che Giuseppe Flavio non era un cristiano.
Vi sono tre frasi all’interno del Testimonium Flavianum che possibilmente non sono state scritte da Giuseppe Flavio.
Vi sono tre frasi all’interno del Testimonium Flavianum che possibilmente non sono state scritte da Giuseppe Flavio.
1-“se pure lo si può chiamare uomo”. Questa frase sembra aggiunta, in quanto lascia ad intendere che Gesù non sia stato solo umano, ma anche divino. Un ebreo non cristiano non avrebbe potuto scriverla.
2-“Egli era il Cristo”. Anche questa frase non avrebbe potuto essere scritta da un ebreo non cristiano in quanto Cristo significa Messia, e gli ebrei non cristiani non consideravano che Gesù fosse il Messia.
3-“ Nel terzo giorno, apparve loro nuovamente vivo: perchè i profeti di Dio avevano profetato queste e innumeri altre cose meravigliose su di lui”. Anche questa frase non potrebbe essere stata scritta da un ebreo non cristiano in quanto presuppone la Risurrezione, e presuppone la concordanza delle profezie con la vita di Gesù.
Inoltre, la logica dice che se realmente Giuseppe Flavio avesse scritto queste tre frasi, avrebbe creduto in Gesù. Ma in questo caso gli avrebbe dedicato molto più di due paragrafi.
A questo punto vi sono alcuni scettici non cristiani che sostengo che tutto il Testimonium Flavianum sia una interpolazione e che Giuseppe Flavio non abbia mai scritto nulla su Gesù.
Ma anche questa tesi, viene a cadere, per vari motivi. Innanzitutto perchè all’interno di Antichità Giudaiche, Giuseppe Flavio cita ancora una volta Gesù. Vediamo:
Antichità Giudaiche (20, 200):
«Anano [...] convocò i giudici del Sinedrio e introdusse davanti a loro un uomo di nome Giacomo, fratello di Gesù, che era soprannominato Cristo, e certi altri, con l'accusa di avere trasgredito la Legge, e li consegnò perchè fossero lapidati.»
In questa frase Giuseppe Flavio descrive Gesù come “colui che era soprannominato Cristo”. Da ciò si evince innazitutto che la frase “Egli era il Cristo” nel Testimonium Flavianum è interpolata. Infatti, perchè Giuseppe Flavio avrebbe dovuto scrivere in una parte del suo libro che Gesù è il Cristo e poi avrebbe scritto in un’altra parte del suo libro che “Gesù era soprannominato il Cristo”?
Però da questa frase si evince anche un’altra cosa: Giuseppe Flavio conosceva Gesù, anche se non credeva che fosse il Cristo. E pertanto si suppone che il Testimoniom Flavianum, depurato delle interpolazioni, sia stato scritto realmente da Giuseppe Flavio.
La prova finale del fatto che il Testimonium Flavianum (depurato delle interpolazioni) è originale, è stata trovata nel 1971, quando lo storico ebreo Sholmo Pines dell’Universtità Ebraica di Gerusalemme ha pubblicato una versione del Testimonium Flavianum citato in un manoscritto arabo del X secolo.
Il brano compare ne “Il libro del Titolo” dello storico arabo cristiano, nonchè vescovo melchita di Hierapolis Bambyce (2), Agapio (3), morto nel 941 d.C.
La versione di Agapio risulta essere una copia di un’opera ancora più antica di Teofilo di Edessa (morto nel 785 d.C.).
Ecco la versione di Agapio del Testimonium Flavianum (4):
«Egli afferma nei trattati che ha scritto sul governo dei Giudei: «In questo tempo viveva un uomo saggio che si chiamava Gesù, e la sua condotta era irreprensibile, ed era conosciuto come un uomo virtuoso. E molti fra i Giudei e le altre nazioni divennero suoi discepoli. Pilato lo condannò a essere crocifisso e morire. E quelli che erano divenuti suoi discepoli non abbandonarono la propria lealtà per lui. Essi raccontarono che egli era apparso loro tre giorni dopo la sua crocifissione, e che egli era vivo. Di conseguenza essi credevano che egli fosse il Messia, di cui i Profeti avevano raccontato le meraviglie».»
Questa scoperta di Sholmo Pines è di un’importanza enorme. Intanto prova che vi è almeno un manoscritto (di origine siriaca e non occidentale), dove il Testimonium Flavianum risulta diverso da come si legge nei manoscritti occidentali.
Il Testimonium Flavianum, nella sua versione siriaca, concorda con la seconda citazione di Giuseppe Flavio (20, 200, dove è scritto che “Gesù era soprannominato Cristo”).
Nel Testimonium Flavianum siriaco si descrive innazitutto che Gesù era un saggio, conosciuto come un uomo virtuoso, che ebbe molti seguaci. Si descrive che Pilato lo condannò a morte per crocifissione e che dopo essere morto, apparve vivo dopo tre giorni. Si descrive inoltre che i suoi seguaci credevano che egli fosse il Messia.
Possiamo concludere dunque che il Testimonium Flavianum nella sua versione originale è un documento storico di assoluto valore, che ci mostra che:
1-Gesù è un personaggio storico.
2-Gesù era un saggio e aveva molti seguaci.
3-Gesù è stato condannato a morte per crocifissione da Ponzio Pilato.
4-Dopo la sua morte i suoi seguaci hanno detto che era apparso loro nuovamente vivo.
5-Essi credevano che egli fosse il Messia.
Yuri Leveratto
Immagine: Testimonium Flavianum, Biblioteca Ambrosiana.
Note:
1-http://www.tertullian.org/rpearse/manuscripts/josephus_antiquities.htm
1- In Antichità Giudaiche si descrive anche la persona di Giovanni il Battista. (Antichità giudaiche 18, 116-119)
2- https://it.wikipedia.org/wiki/Ierapoli_Bambice
3- https://it.wikipedia.org/wiki/Agapio_di_Ierapoli
4- (Traduzione di Shlomo Pines, citata da J.D. Crossan.)
http://khazarzar.skeptik.net/books/pines01.pdf
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