mercoledì 7 novembre 2018

Le profezie sull’Incarnazione di Cristo


Consideriamo inizialmente la profezia di Isaia sul Dio-uomo. 

Libro di Isaia (9, 5-6):

Perchè un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il potere
e il suo nome sarà:
Consigliere mirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace.
Grande sarà il suo potere
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul suo regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.

Le caratteristiche del Messia sono: 
1-Consigliere mirabile. Il termine פֶּ֠לֶא (pe-le), tradotto con “mirabile”, viene anche tradotto con “meraviglioso”. Quindi il Messia è un consigliere meraviglioso che nella sua prima venuta ha portato parole di vita eterna e quando tornerà regnerà con saggezza perfetta (Isaia 11, 2). 
2-Dio potente. Isaia dichiara che il Messia è “Dio”, quindi Gesù Cristo, il bambino, è “Dio”. E’ una espressione applicata anche a YHWH (per esempio in Deuteronomio 10, 17; Isaia 10, 21; Geremia 32, 18). L’attributo “Dio potente”, predice la vittoria finale del Messia sul male. 
3-Padre per sempre. Il Messia è eternamente un Padre per il suo popolo, occupandosi delle sue necessità. 
4-Principe della pace. Il Messia è colui che porta la pace, la tranquillità e la serenità nel senso assoluto e perfetto. 

Isaia quindi predisse l’unione della Divinità e l’umanità nel Messia. Isaia disse che un bimbo sarebbe nato (riferimento alla sua umanità) e che il suo carattere sarebbe stato tale in modo che Lui potesse designarsi come Dio potente (el gibbor), un riferimento alla Divinità. Isaia usa il termine “el” solo in riferimento a Dio (si veda il verso 31, 3); il termine “gobbor” significa “eroe”. Cosicchè la frase denota un eroe, la cui caratteristica principale è l’essere Dio. Quindi nei versi 5-6 si profetizza sia l’umanità come la Divinità di Gesù Cristo. 

Consideriamo ora la profezia sulla nascita verginale di Gesù Cristo.

Isaia (7, 14):

Perciò il Signore stesso vi darà un segno:
Ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio,
e lo chiamerà Emmanuele. 
(1)

Innazitutto il nome Emmanuele rivela la verità sul Signore. (Significa Dio è con noi). Questo nome indica molto più della presenza di Dio con il suo popolo. In questo verso il nome Emmanuele significa che la presenza del bambino nato da una vergine porta Dio verso il suo popolo. 
In questa profezia Isaia predisse che l’Incarnazione sarebbe avvenuta attraverso una nascita verginale. 
Alcuni scrittori di pseudostoria hanno sostenuto che questa profezia di Isaia fosse erronea. La loro linea di argomentazione è questa: il termine ebraico “almah” significherebbe “giovane donna” e non “vergine” come tradotto nella traduzione della settanta in greco. Quindi la profezia sarebbe erronea e non si riferirebbe a Maria, la madre di Gesù. Essi hanno dichiarato che la parola che si sarebbe dovuta utilizzare in ebraico per indicare “vergine” è “bethula”. 
E’ vero che “almah” significa “giovane fanciulla nubile”, mentre “bethula” significa una giovane nubile possibilmente vergine. Però il termine “bethula” non sempre si riferisce a una vergine (Ester 2, 17; Ezechiele 23, 3; Gioele 1, 8). Pertanto non è assolutamente certo, come dicono i critici, che “bethula” sarebbe stata una parola più precisa se Isaia avesse voluto chiaramente riferirsi a una vergine. Vi è da considerare inoltre, che ai tempi dell’Antico Testamento, tutte le “giovani fanciulle nubili”, erano vergini, in quanto il sesso era consentito solo all’interno del matrimonio, pena la lapidazione.
Pertanto il termine “almah” non indica direttamente una vergine, ma piuttosto una donna giovane di cui una caratteristica è la verginità (Genesi 24, 43). 
Non esiste un esempio dove si possa comprovare che il termine “almah” sia riferito a una giovane che non sia vergine. 
La traduzione dei settanta traduce con “parthenos” due delle sette volte che appare “almah”. Lo stesso si nota nel Vangelo di Matteo (1, 23). Pertanto la parola significa una giovane fanciulla una delle cui caratteristiche era la verginità.

Chi è la vergine alla quale si riferisce questa profezia? Vi sono tre interpretazioni: 
1-La prima interpretazione, non messianica, contempla che la profezia si compì in una donna sconosciuta che potè o no essere stata vergine. 
2-La seconda interpretazione è quella strettamente messianica, che indica che la profezia si riferisce solo a Maria, senza alludere a nessuna giovane fanciulla del tempo di Isaia. 
3-La terza interpretazione è che la profezia di Isaia si riferisca sia ad una giovane fanciulla del periodo di Isaia sia a Maria, nel futuro. 

Secondo questa terza interpretazione, chi sarebbe stata la giovane fanciulla nel tempo di Isaia? 
Anche qui vi sono tre possibili interpretazioni. 
1-la sposa di Acaz.
2-Una giovane fanciulla sconosciuta in Israele.
3-La seconda sposa di Isaia, con la quale lui non si era ancora sposato quando scrisse la profezia. 

Se la prima interpretazione è la corretta, allora il figlio fu Ezechia. Se la seconda interpretazione è corretta, il figlio fu sconosciuto. Se la terza interpretazione è corretta, allra il figlio fu Mahersalal-hasbaz (Isaia 8, 3), o un altro figlio di Isaia che non si menziona. Se questa interpretazione è corretta la prima sposa di Isaia, ossia la madre di Sear-jasub, in quel tempo sarebbe stata già morta. 

In ogni caso l’Evangelista Matteo considera che Cristo sia il compimento della profezia di Isaia. “Almah” significa “giovane fanciulla nubile” e siccome tutte le “giovani fanciulle nubili” erano vergini ai tempi di Isaia, la profezia può considerarsi perfettamente valida. 

Yuri Leveratto

Bibliografia: Teologia basica, Charles Ryrie

Nota 1-Traduzione Diodati

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