Dio ha sancito, nel corso della storia, vari patti con gli esseri umani, e ha messo alla prova l’ubbidienza dell’uomo rispetto ad alcune rivelazioni specifiche. Questi periodi di tempo sono chiamati “dispensazioni”.
Secondo questo metodo per studiare la Bibbia vi sono due diversi popoli di Dio: Israele e la Chiesa. La salvezza si è sempre ottenuta mediante la fede (in Dio Padre nell’Antico Testamento; attraverso il sacrificio del Figlio di Dio, Gesù Cristo, nel Nuovo Testamento).
Secondo questa linea di pensiero la Chiesa non ha sostituito Israele nel progetto di Dio, e le promesse fatte a Israele nell’Antico Testamento non sono state trasferite alla Chiesa.
I teologi del dispensazionalismo credono che le promesse che Dio fece a Israele nell’Antico Testamento (riguardo alla terra, ai molti discendenti e alla benedizione), saranno adempiute durante il regno millenario di cui si parla in Apocalisse 20.
I principali divulgatori della visione dispensazionalista sono stati i teologi Cyrus Scofield (1843-1921) e Charles Ryrie (1925-2016).
La prima dispensazione è detta “età dell’innocenza” o “edenica”.
Adamo ed Eva sono creati nell’innocenza. Durante questa prima dispensazione Dio promette vita e abbondanza in seguito all’obbedienza, e morte spirituale in seguito alla disobbedienza, vediamo il primo passaggio del patto edènico:
Genesi (1, 26-30):
26 Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. 28 Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». 29 Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. 30 A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne.
L’uomo è stato creato nell’innocenza, e collocato in un ambiente meraviglioso e perfetto, chiamato “il Giardino dell’Eden”.
Dio ha collocato Adamo nel Giardino dell’Eden non perchè l’uomo vivesse nell’ozio, ma perchè l’uomo custodisse il Giardino, potendo esericitare il suo corpo, la sua mente e il suo spirito, in sintonia con la sua compagna Eva. Entrambi sono stati creati in sintonia con Dio, il quale diede loro la sua benedizione.
La prima coppia umana aveva la responsabilità di popolare il Giardino secondo un nuovo ordine, soggiogando e custodendo la creazione animale, e custodendo il Giardino.
Come ricompensa l’uomo poteva mangiare liberamente da tutti gli alberi del Giardino, eccetto uno, “l’albero della conoscenza del bene e del male”. Questa eccezione era stata concepita da Dio come unica prova di obbedienza da parte dell’uomo. Vediamo il secondo passaggio del patto edènico:
Genesi (2, 16-17):
Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perchè, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire».
Se l’uomo avesse obbedito a questo patto, sarebbe rimasto in obbedienza perfetta e perpetua. Siccome l’uomo aveva acceso all’altro albero del Giardino, ossia l’albero della vita, egli avrebbe vissuto in eterno in comunione con Dio.
Studiando la Bibbia nella sua totalità, veniamo alla conclusione che il male esisteva già nell’universo. Esisteva già un’insieme di esseri intelligenti, il cui spirito tendeva al male e non al bene e il cui capo era Satana. Gli angeli furono creati prima che lo fosse la terra (Giobbe 3, 4-7), e Satana cadde prima della creazione dell’uomo (la sua “caduta” è descritta simbolicamente in Isaia 14, 12-15 e Ezechiele 28, 12-15). Assumendo la forma di un serpente lo spirito di Satana tentò Eva al peccato ossia alla disubbidienza. Ella decise di sua volontà di peccare e Adamo seguendo il suo esempio commise anch’egli il primo peccato. Fu un atto di non umiltà, un atto di saccenza massima compiuto dalla prima coppia di umani.
Nel momento del peccato, esattamente come il Signore aveva sancito, la morte, sia quella fisica che quella spirituale, divenne parte dell’eredità dell’uomo. Il corpo dell’uomo iniziò ad essere soggetto al decadimento e alla morte, e l’anima dell’uomo perse lo status di comunione con Dio. In altre parole, l’anima dell’uomo morì spiritualmente.
Adamo si nascose alla presenza del Signore e questo fu un segno immediato della fine della comunione con il Signore.
A questo punto Il Signore sancì il patto adamitico, che condiziona la vita dell’uomo peccatore sulla terra.
Vediamo, (Genesi 3, 14-19):
14 Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poichè hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. 15 Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». 16 Alla donna disse: «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ed egli ti dominerà». 17 All’uomo disse: «Poichè hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato: “Non devi mangiarne”, maledetto il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. 18 Spine e cardi produrrà per te e mangerai l’erba dei campi. 19 Con il sudore del tuo volto mangerai il pane, finchè non ritornerai alla terra, perchè da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere ritornerai!».
Dio aveva indicato sin dal principio che il prezzo del peccato, ossia la disobbedienza, sarebbe stata la morte. Si riferiva alla morte temporale, spirituale ed eterna. Non era quindi solo la dissoluzione del corpo, ma era la separazione dell’anima dalla comunione con Dio,
La prima dispensazione termina con il giudizio di espulsione di Adamo ed Eva dal Giardino (Genesi 3, 22-24). Prima dell’espulsione l’uomo era in comunione con Dio nel Giardino; dopo l’espulsione l’uomo non è in comunione con Dio, ma è dominato dal peccato.
L’espulsione dell’uomo dal Giardino non è stato solo un castigo. E’ stato un atto d’amore, in quanto se l’uomo fosse rimasto nel Giardino e avesse mangiato dall’albero della vita, sarebbe rimasto per sempre nello stato del peccato senza possibilità di redenzione. Tuttavia Dio ha indicato, nel patto adamico, che sarebbe giunto un redentore, che avrebbe colpito Satana. Vediamo nello specifico il passaggio corrispondente, Genesi (3, 15):
15 Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».
Parlando al serpente, Dio ha indicato che la lotta tra il male e il bene continuerà. Dio ha predetto che la stirpe della donna, ossia Gesù Cristo, con la sua vittoria sul peccato, ossia con l’espiazione di tutti i peccati con la sua morte in croce, “schiaccerà la testa” ossia colpirà in modo micidiale Satana, e quest’ultimo “insidierà il calcagno” di Cristo, ossia lo farà soffrire. (1).
Adamo ed Eva sono quindi stati cacciati dal Giardino. Anche i figli di Adamo ed Eva e tutti i loro discendenti saranno dominati dal peccato in quanto sono al di fuori del Giardino, quindi al di fuori della comunione con Dio. Dopo la generazione inizia quindi l’oscuro periodo della degenerazione. E’ la seconda dispenzazione, detta della “coscienza”, che culminerà nel giudizio del diluvio.
Yuri Leveratto
Note:
1-Interpretazione del teologo Charles Ryrie, Bibbia Reina Valera.
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