Dopo l’espulsione dal Giardino, Adamo ed Eva si sono ritrovati in un mondo non più perfetto, ma soggetto al decadimento, alla sofferenza e alla morte, però avevano la coscienza, che gli indicava la retta via da seguire.
Inoltre vi era una speranza. La profezia che Dio fece in Genesi (3, 15), indicava la promessa di un redentore personale che avrebbe conteso con Satana e lo avrebbe vinto. Quella profezia però, indicava anche che ci sarebbe stata avversione e disarmonia perpetua tra le due stirpi, quella della donna, e quella di Satana. Pertanto si delineò fin da subito che vi sarebbero stati uomini giusti o “figli di Dio” e uomini malvagi o “figli di Satana”.
Caino e Abele, figli di Adamo ed Eva, hanno rappresentato queste due stirpi. Abele era giusto, mentre Caino era malvagio.
Nel quarto capitolo della Genesi si narra che Caino e Abele diedero delle offerte al Signore. Caino, che era un agricoltore, offrì dei frutti della terra, mentre Abele che era un allevatore, offrì al Signore delle pecore. La differenza in queste due offerte è importante, perchè caratterizza l’attitudine con la quale il Signore deve essere adorato.
L’offerta di Caino non fu gradita al Signore. Quell’offerta era una semplice dono di alcuni suoi prodotti della terra. L’offerta di Abele invece, fu gradita al Signore, in quanto era un’offerta di espiazione.
Caino si adombrò e si irritò verso il Signore. Nacque in lui un sentimento di invidia e di odio verso suo fratello. Ciò sviluppò in lui una malvagità che non fu capace di controllare e così scaricò la sua ira su suo fratello, uccidendolo volontariamente.
A questo punto, quando Dio chiede a Caino dove fosse Abele, Caino, invece di pentirsi del suo orribile gesto, rispose con saccenza, dicendo di non essere il guardiano di suo fratello.
Dio lo scaccia da quel luogo, ma con un atto di misericordia pone un marchio su Caino, in modo che nessuno possa a sua volta ucciderlo per vendicare Abele. Dio è misericordioso e tenta di fermare una spirale di odio che sta iniziando.
Vediamo i versi corrispondenti, in Genesi (4, 15-16):
15 Ma il Signore gli disse: «Ebbene, chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!». Il Signore impose a Caino un segno, perchè nessuno, incontrandolo, lo colpisse. 16 Caino si allontanò dal Signore e abitò nella regione di Nod, a oriente di Eden.
Caino ebbe vari discendenti. Essi furono: Enoc, Irad, Mecuiael, Metusael, Lamec. Lamec ebbe due mogli: Zila e Silla. Da Silla nacque Tubal-Kain l’ultimo discendente di Caino.
Nella Genesi viene narrata anche la storia del terzo figlio di Adamo ed Eva, Set, e della sua discendenza. Ciò che è interesante notare è che mentre i discendenti di Caino furono esperti nel costruire città, lavorare il bronzo e il ferro, quindi conquistatori e guerrieri, Set e i suoi discendenti iniziarono ad invocare il nome del Signore.
Anche i discendenti di Caino avevano una coscienza, che indicava loro la differenza tra il bene e il male, ma essi erano inclini al male. La discendenza di Caino era quindi dal maligno, ed era impregnata di materialismo, di egocentrismo, mentre la discendenza di Set era guidata dallo Spirito.
Vi furono otto discendenti di Set prima del diluvio. Sono i patriarchi antidiluviani: Enos, Cainan, Maalalel, Jared, Enoch, Matusalemme, Lamec e Noè.
Vediamo il passaggio della Genesi dove si descrive Enoch, (5, 21-24):
21 Enoc aveva sessantacinque anni quando generò Matusalemme. 22 Enoc camminò con Dio; dopo aver generato Matusalemme, visse ancora per trecento anni e generò figli e figlie. 23L’intera vita di Enoc fu di trecentosessantacinque anni. 24Enoc camminò con Dio, poi scomparve perchè Dio l’aveva preso.
Vediamo anche un passaggio della Lettera agli Ebrei che descrive Enoch (11,5):
Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perchè Dio lo aveva portato via. Prima infatti di essere trasportato via, ricevette la testimonianza di essere stato gradito a Dio.
Enoch, pertanto è stato un uomo pio e giusto. Tanto giusto che non morì, ma Dio preferì farlo ascendere in cielo e portarlo alla sua presenza.
Tuttavia, anche se la stirpe dei setiti (i discendenti di Set) era costituita da uomini giusti, i discendenti di Caino, si erano distinti per atti terribili e malvagi. La corruzione era cresciuta così tanto nella stirpe dei discendenti di Caino, che Dio decise di distruggere l’umanità con il diluvio.
Però Dio scelse Noè, un uomo giusto, della stirpe dei setiti, che avrebbe avuto lo scopo di preservare la sua famiglia e molti animali, attraverso la costruzione di un arca. Solo Noè, sua moglie, i suoi tre figli e le loro rispettive mogli si salvarono dal diluvio, che fu il giudizio con il quale terminò la seconda dispensazione.
Yuri Leveratto
Immagine: "Dio prese Enoch"