lunedì 14 gennaio 2019

Cristianesimo: religione o rivelazione?



Questo è il testo del video corrispondente, il cui link si può trovare nella nota 1

In questo video parleremo del Cristianesimo. Oggi molte persone quando si riferiscono al Cristianesimo, e incluso quando si riferiscono a Gesù, pensano a una religione. Ma siamo proprio sicuri che il Cristianesimo, sia una religione? Siamo sicuri che Gesù ha fondato una religione? Gesù ha fondato il cattolicesimo? O il luteranesimo? Ha fondato la Chiesa anglicana? O la Chiesa evangelica? 
Ecco che ci rendiamo conto che qualcosa non quadra. Allora ci domandiamo, che cos’è realmente il Cristianesimo?
Cominciamo con dire che il Cristianesimo si basa sulla Bibbia, che per noi cristiani è la Parola di Dio. Ma che cosa è la Bibbia? La Bibbia è un insieme di libri scritti nell’arco di 1500 anni, da autori vari. E quale è il centro della Bibbia? Certamente il centro della Bibbia è Gesù Cristo, il Figlio di Dio, il Messia. 
Ma come facciamo ad essere sicuri che il Messia che attendevano gli israeliti fosse veramente Gesù? Vediamo due profezie scritte da Isaia ben 700 anni prima di Cristo: 

Isaia 9, 5: 

Poichè un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato. Sulle sue spalle riposerà l'impero, e sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace. 

Isaia 53

3 Disprezzato e rigettato dagli uomini, uomo dei dolori, conoscitore della sofferenza, simile a uno davanti al quale ci si nasconde la faccia, era disprezzato, e noi non ne facemmo stima alcuna. 4 Eppure egli portava le nostre malattie e si era caricato dei nostri dolori; noi però lo ritenevamo colpito, percosso da DIO ed umiliato. 5 Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti. 6 Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l'Eterno ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. 7 Maltrattato e umiliato, non aperse bocca. Come un agnello condotto al macello, come pecora muta davanti ai suoi tosatori non aperse bocca. 

Dalla lettura di Isaia 9, 5 si evince innanzitutto che il Messia doveva essere Dio, ma contemporaneamente doveva essere un bimbo, quindi un uomo. In Isaia 9, 5 quindi si afferma che il Messia doveva essere vero Dio e vero uomo. 

Dalla lettura di Isaia cap. 53 si evince invece che il Messia avrebbe dovuto soffrire, essere trafitto, essere ucciso, e si evince inoltre che avrebbe portato su di se le nostre iniquitá, quindi le nostre colpe, i nostri peccati. 

Ecco che iniziamo a delineare la persona di Gesù Cristo. E iniziamo a renderci conto che il Messia che aspettavano gli israeliti coincide esattamente con la persona di Gesù Cristo. 
Ora facciamo un salto al I secolo. Cosa credevano i primi cristiani? Innanzitutto sappiamo che i primi cristiani erano giudei.
Sappiamo che credevano che Gesù era vero Dio e vero uomo, credevano che con la sua morte in croce Lui si fosse caricato di tutti i peccati e credevano che Lui tornò alla vita, risurse, il terzo giorno. Inoltre credevano che la fede in Lui avrebbe dato loro la vita eterna.  
I primi cristiani vollero formare una religione nel I secolo? Non sembra. I primi cristiani, osservavano cerimonie particolari? No, ma mettevano in pratica due riti. Battezzavano in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, e la domenica, spezzavano il pane, in ricordo della morte salvifica e della Risurrezione di Cristo, avvenuta, appunto, di domenica. 
Cosa si evince da tutto ciò? 
Innanzitutto che il Cristianesimo è stato la continuitá dell’ebraismo. Nell’Antico Testamento ci si salvava credendo nel Messia che sarebbe arrivato. Nel Nuovo Testamento ci si salva credendo nel Messia è arrivato. Ancora oggi, dopo duemila anni, noi cristiani crediamo che sia la fede in Lui a darci la salvezza, la vita eterna dopo la morte fisica. Ancora oggi, dopo duemila anni, noi cristiani crediamo che il Cristianesimo non sia una religione, ma è la rivelazione di Dio all’uomo. E questa rivelazione è stata fatta da Gesù Cristo. 

Yuri Leveratto

Nota 1-https://youtu.be/EZwEtv_pvxY

lunedì 7 gennaio 2019

Noi cristiani dobbiamo seguire la Legge mosaica?


Oggigiorno si sentono ancora molti cristiani che asseriscono che per salvarsi bisognerebbe seguire i dieci comandamenti, ossia la Legge mosaica che Dio diede a Mosè. Quando però gli si fa notare che nei dieci comandamenti vi è anche l’obbligo di osservare il sabato, allora molti dubitano e alla fine rispondono che bisogna rispettare almeno nove comandamenti. Ma siamo proprio sicuri che per salvarsi e ottenere la vita eterna basti seguire nove comandamenti? E se fosse così quale è stato lo scopo della missione di Gesù Cristo sulla terra?
In realtà nell’Antico Testamento la Legge non è mai stata un mezzo per ottenere la salvezza. L’unico mezzo per ottenere la salvezza è sempre stata la fede in Dio. (nell’Antico Testamento era la fede che Dio avrebbe inviato il Messia per espiare tutti i peccati). 
Il patto con Mosè (Esodo 20, 1-31, 18), fu stabilito con la nazione di Israele. La base del patto mosaico era la Legge di Mosè, che conteneva un totale di 613 comandamenti. (non solo 10, come si afferma semplificando). Di questi 365 erano comandamenti negativi (ossia cose proibite) e 248 erano comandamenti positivi (ossia cose che si sarebbero dovute fare). 
Il patto mosaico è stato un patto condizionato, ossia vi sarebbero state benedizioni in caso di ubbidienza e giudizi in caso di disubbedienza (Esodo 15, 26; 19, 3-8). 
L’elemento chiave di tutto il patto è il sacrificio di sangue introdotto in Levitico (17, 11):

Poichè la vita della carne è nel sangue. Perciò vi ho concesso di porlo sull’altare in espiazione per le vostre vite; perchè il sangue espia, in quanto è la vita.

Il termine ebraico per “espiazione” non indicava la rimozione del peccato, bensì solo la sua copertura. Nonostante il sangue degli animali coprisse i peccati dei giusti dell’Antico Testamento, non li poteva cancellare. Solo il sangue del Messia può  togliere il peccato (Lettera agli Ebrei 10, 1-4).
Con il patto mosaico si è estesa la pena di morte, che era comminata per idolatria, adulterio, blasfemia, il non rispetto del sabato e la stregoneria. 
Il simbolo del Patto mosaico era l’osservanza del sabato. Durante il sabato si doveva osservare il riposo. Questo era un segno tra Dio e Israele e non ha valenza per la Chiesa. L’osservanza del sabato è stata in vigore fino a che è stato in vigore il Patto mosaico, ossia fino alla crocifissione di Cristo. L’osservanza del sabato non era un ordine dato a partire dalla Creazione, ma ebbe inizio soltanto con Mosè. Il Nei passaggi nella Genesi (2, 1-3) si descrive solo ciò che Dio fece in quel giorno, ma non vi è alcun ordine relativo alla sua osservanza.
La Legge è stata data da Dio a Mosè per vari motivi. 
Innanzitutto per rivelare la santità di Dio e i criterio di giustizia che Dio esigeva per una relazione corretta con Lui. 
In secondo luogo la Legge serviva a dare regole di vita per i credenti dell’Antico Testamento.
Inoltre la Legge doveva servire come muro di separazione tra ebrei e gentili, per impedire a questi ultimi di poter godere delle benedizioni spirituali degli che derivavano dai quattro patti incondizionali (patto abramitico, patto palestinese, patto davidico e nuovo patto).
In ultima analisi la Legge serviva a individuare il peccato. 
Il peccatore si rendeva conto che attraverso la Legge non avrebbe potuto compiacere perfettamente Dio, pertanto un’altro scopo della Legge è stato quello di spingere l’uomo verso la fede nel Salvatore che sarebbe venuto, come sancito nella Lettera ai Romani (8, 1-4) e nella Lettera ai Galati (3, 24-25). 
La legge di Mosè è stata resa inoperante con la morte del Messia. Vediamo a tale proposito il seguente passaggio della Lettera ai Romani (7, 5-6): 

5 Quando infatti eravamo nella debolezza della carne, le passioni peccaminose, stimolate dalla Legge, si scatenavano nelle nostre membra al fine di portare frutti per la morte. 6 Ora invece, morti a ciò che ci teneva prigionieri, siamo stati liberati dalla Legge per servire secondo lo Spirito, che è nuovo, e non secondo la lettera, che è antiquata.

Vediamo ora le parole di Gesù, riportate nel Vangelo di Matteo (5, 17): 

Non pensate che io sia venuto ad abrogare la legge o i profeti; io non sono venuto per abrogare, ma per portare a compimento.

Paolo di Tarso interpreta perfettamente il significato della morte di Cristo. Gesù ha espiato tutti i peccati con la sua morte. Ci ha offerto la sua Grazia che noi possiamo e dobbiamo accettare per mezzo della nostra fede, se vogliamo salvarci e ottenere la vita eterna. 
Gesù è quindi il termine della Legge. L’insegnamento del Nuovo Testamento è che la Legge di Mosè è stata resa inoperante con la morte del Messia. 
Vediamo questo passaggio della Lettera ai Romani 7, 5-6): 

5 Infatti, mentre eravamo nella carne, le passioni peccaminose che erano mosse dalla legge operavano nelle nostre membra, portando frutti per la morte, 6 ma ora siamo stati sciolti dalla legge, essendo morti a ciò che ci teneva soggetti, per cui serviamo in novità di spirito e non il vecchio sistema della lettera

La legge è resa inoperante, quindi non deve più regolare la vita del credente. 

Il secondo brano importante per comprendere che la Legge è stata resa inoperante è il seguente: Lettera ai Romani (10, 4): 

perchè il fine della legge è Cristo, per la giustificazione di ognuno che crede.

Siccome il Messia è il fine della Legge non vi è alcuna giustificazione per mezzo di essa, come si evince da Galati (2, 16): 

sapendo che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù, affinchè fossimo giustificati mediante la fede di Cristo e non mediante le opere della legge, poichè nessuna carne sarà giustificata per mezzo della legge.

Vediamo come Gesù durante il suo ministero, ha riassunto tutta la Legge in due Comandamenti. Matteo (22, 37-40):

37 E Gesù gli disse: «"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua e con tutta la tua mente". 38 Questo è il primo e il gran comandamento. 39 E il secondo, simile a questo, è: "Ama il tuo prossimo come te stesso". 40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti».

La Legge mosaica è pertanto decaduta, ed è superata e sostituita dalla Legge di Cristo. La Legge pertanto, composta da 613 comandamenti, è stata resa inoperante dalla morte del Messia. La Legge continua ad esistere e può essere usata per insegnare i criteri di giustizia di Dio, così come lo stato peccaminoso dell'uomo, che aveva bisogno di un’espiazione sostitutiva. Può essere usata per insegnare verità spirituali su Dio così come sull’uomo. Tuttavia ha cessato completamente di funzionare come autorità sui credenti.

Siccome la Legge di Mosè è stata abrogata i cristiani devono seguire la Legge di Cristo. A tale proposito vediamo questi due passaggi: 
Lettera ai Galati (6, 2): 

Portate i pesi gli uni degli altri, e così adempirete la legge di Cristo.

Lettera ai Romani (8, 2): 

perchè la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte.

La Legge di Cristo è composta da tutti i singoli comandamenti del Messia descritti nei Vangeli.

Yuri Leveratto

venerdì 4 gennaio 2019

L’eternità di Dio e la fragilità dell’uomo: commento al Salmo 90


Questo è il più antico di tutti i Salmi. 
Mosè, il suo autore, riconosce l’eternità di Dio (versi 1-2), la fragilità dell’uomo (versi 3-6), lo stato peccaminoso dell’uomo (versi 7-8), e lo stato effimero della vita (versi 9-12) e prega per la Grazia di Dio sul suo popolo (versi 13-17).

1 [Preghiera di Mosè, uomo di Dio.] O Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. 2 Prima che i monti fossero nati e che tu avessi formato la terra e il mondo, anzi da sempre e per sempre tu sei Dio. 3 Tu fai ritornare l'uomo in polvere e dici: «Ritornate, o figli degli uomini». 4 Poichè mille anni ai tuoi occhi sono come il giorno di ieri quando è passato, o come una vigilia nella notte. 5 Tu li porti via come un'inondazione. Essi sono come un sogno, sono come l'erba che verdeggia la mattina. 6 La mattina essa fiorisce e verdeggia, la sera è falciata e dissecca. 7 Poichè siamo consumati dalla tua ira e siamo atterriti dal tuo furore. 8 Tu metti le nostre colpe davanti a te, i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto. 9 Poichè tutti i nostri giorni svaniscono nella tua ira; finiamo i nostri anni come un sospiro. 10 I giorni dei nostri anni arrivano a settant'anni e per i più forti a ottanta, ma quel che costituisce il loro orgoglio non è che travaglio e vanità, perchè passa in fretta e noi ce ne voliamo via. 11 Chi conosce la forza della tua ira e il tuo furore secondo il timore che ti è dovuto? 12 Insegnaci dunque a contare i nostri giorni, per ottenere un cuore savio. 13 Ritorna, o Eterno! Fino a quando? E abbi pietà dei tuoi servi. 14 Saziaci al mattino con la tua benignità, e noi esulteremo e ci rallegreremo tutti i nostri giorni. 15 Rallegraci in proporzione ai giorni che ci hai afflitti e in compenso degli anni che abbiamo sofferto calamità. 16 Sia manifesta la tua opera ai tuoi servi e la tua gloria ai loro figli. 17 La grazia del Signore DIO nostro sia su di noi, e rendi stabile per noi l'opera delle nostre mani; sì, rendi stabile l'opera delle nostre mani.

Nel primi tre versi si descrive che Dio è eterno, però  l’uomo è fragile e tornerà ad ad essere polvere, secondo la maledizione della Genesi (3, 19). 
Nel quarto verso si specifica che la longevità di qualsiasi essere umano è come un giorno per Dio, che non sta soggetto al tempo. 
La vita dell’uomo, anche se appare fresca in gioventù, viene falciata via come l’erba secca nella vecchiaia. La vita dell’uomo termina in un batter d’occhio, ma nonostante questo, pochi prendono sul serio l’intensità dell’ira di Dio contro il peccato. (verso undicesimo). 
Nel verso dodicesimo Mosè chiede a Dio di illuminare il suo cammino per poter essere saggio. 
Dal verso quattordicesimo al diciassettesimo si descrive che quando Dio concede all’uomo misericordia e benignità, la vita dell’uomo sarà meravigliosa, colma di abbondanza e felicità. A quel punto la vita sarà vista dalla prospettiva di Dio (verso sedicesimo) e le sue benedizioni ricadranno sull’uomo, che sarà una persona stabile. 

Yuri Leveratto