mercoledì 19 febbraio 2020

Il significato della Trasfigurazione


Gesù, insieme a Pietro, Giovanni e Giacomo salì su un alto monte (Vangelo di Matteo 17, 1-8). 
La montagna è il simbolo della immutabilità e quindi dell’eternità. Pensiamo al monte Moriah, al Sinai, al Monte degli Ulivi. La montagna è il luogo dove avvengono le iniziazioni, e dove il cammino spirituale si fa più chiaro. La montagna è vicina a Dio. In quel luogo Gesù si trasfigura, assume cioè una forma diversa, molto luminosa. Ciò significa che Gesù assunse una forma divina, pur non abbandonando la sua natura umana. Gesù rivela la sua gloria in tutta la sua pienezza, e la rivela prima ai suoi discepoli e poi a Mosè ed Elia. Nel passaggio del Vangelo di Luca (9, 31), Mosè ed Elia parlavano con Gesù della “sua dipartita”, ossia della sua morte, che ebbe valore salvifico per tutta l’umanità. Significativo come, in un momento soprannaturale di massima luce e gloria, Gesù parlasse della sua successiva umiliazione e morte. Ciò fa comprendere che la Trasfigurazione va compresa alla luce del Calvario. 
La gloria del Cristo eterno nel suo stato pre-incarnato era grandiosa, magnifica. Nella Trasfigurazione Gesù assume forma divina. Ma l’apice massimo della sua gloria, in riferimento a noi umani, si ebbe quando, Gesù Cristo morì per noi sulla croce, concedendoci così la Grazia e la possibilità di diventare figli di Dio, in modo che noi potessimo ottenere una gloria maggiore di quella che perdemmo quando abbiamo peccato seguendo l’atto di Adamo. In altri termini, la più alta gloria di Dio è Gesù Cristo, manifestato in forma divina nella Trasfigurazione, e la più alta gloria di Gesù Cristo è stata la sua umiliazione e la sua morte in croce per noi.
Mosè ed Elia rappresentavano la Legge e i profeti, ma la voce di Dio dal cielo significava che sia la Legge che i profeti dovevano cedere il passo alla Grazia di Cristo. 
Pietro che fu testimone oculare dell’evento, lo riportò poi nella sua seconda lettera, vediamo il passaggio corrispondente: Seconda Lettera di Pietro (1, 16-18): 

Infatti vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signore Gesù Cristo, non perchè siamo andati dietro a favole abilmente inventate, ma perchè siamo stati testimoni oculari della sua maestà. Egli, infatti, ricevette da Dio Padre onore e gloria quando la voce giunta a lui dalla magnifica gloria gli disse: «Questi è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto». E noi l'abbiamo udita questa voce che veniva dal cielo, quando eravamo con lui sul monte santo.

Yuri Leveratto

immagine: La Trasfigurazione, Raffaello.

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