Da un punto di vista antropologico, il rito è quell’insieme di pratiche religiose o mistiche attuato in una comunità di persone.
Tra tutte le creature della terra, solo gli esseri umani attuano riti religiosi.
Nessun animale, fino a prova contraria, porta a termine rituali o cerimonie mistiche. E’ proprio la differenza fondamentale tra noi e gli animali, cioè la piena conoscenza del bene e del male, che ha portato i primi uomini a realizzare dei riti mistici, ai quali davano differenti significati, ma tutti relazionati ad una forza immateriale, quindi spirituale, che a seconda delle differenti credenze, è la forza creatrice del cielo e della terra.
Uno dei riti più importanti, ma non fondamentale per la salvezza, per le prime comunità di cristiani, mi riferisco quindi ai 280 anni che vanno dalla Risurrezione di Gesù Cristo all’editto di Milano del 313 d.C., era il battesimo.
Lo studio della vita dei primi cristiani è importante per conoscere le differenze tra l’insegnamento impresso nel Nuovo Testamento (insieme di 27 libri scritti prima del 100 d.C., quindi i più antichi), e i dogmi che furono aggiunti in epoche post-costantiniane.
In generale per i primi cristiani il battesimo non era visto come un rituale magico che potesse salvare una persona, a meno che non fosse accompagnato dalla fede in Gesù Cristo e dal vero pentimento dei propri peccati. In pratica il battesimo attuato senza fede, non aveva alcun valore.
Il battesimo (la cui etimologia deriva dal greco “immersione”), veniva attuato immergendo completamente la persona nell’acqua, la quale, una volta emersa dichiarava “Io credo che Gesù Cristo è Figlio di Dio” (Atti, 8, 37). L’immersione è un simbolo del “scendere nella tomba” dell’uomo vecchio, e l’emersione è un simbolo della “rinascita” dell’uomo nuovo in Cristo.
I primi cristiani però sostevano che i bambini non battezzati che morivano nell’infanzia potevano salvarsi, a differenza del dogmatico Agostino di Ippona (354-430 d.C.), che sostenne che tutti i bambini non battezzati sono condannati.
Da Agostino infatti deriva la credenza (non presente però nel Nuovo Testamento), che battezzare un bambino appena nato, lo liberi dalle conseguenze negative del peccato originale. (1).
Nessun animale, fino a prova contraria, porta a termine rituali o cerimonie mistiche. E’ proprio la differenza fondamentale tra noi e gli animali, cioè la piena conoscenza del bene e del male, che ha portato i primi uomini a realizzare dei riti mistici, ai quali davano differenti significati, ma tutti relazionati ad una forza immateriale, quindi spirituale, che a seconda delle differenti credenze, è la forza creatrice del cielo e della terra.
Uno dei riti più importanti, ma non fondamentale per la salvezza, per le prime comunità di cristiani, mi riferisco quindi ai 280 anni che vanno dalla Risurrezione di Gesù Cristo all’editto di Milano del 313 d.C., era il battesimo.
Lo studio della vita dei primi cristiani è importante per conoscere le differenze tra l’insegnamento impresso nel Nuovo Testamento (insieme di 27 libri scritti prima del 100 d.C., quindi i più antichi), e i dogmi che furono aggiunti in epoche post-costantiniane.
In generale per i primi cristiani il battesimo non era visto come un rituale magico che potesse salvare una persona, a meno che non fosse accompagnato dalla fede in Gesù Cristo e dal vero pentimento dei propri peccati. In pratica il battesimo attuato senza fede, non aveva alcun valore.
Il battesimo (la cui etimologia deriva dal greco “immersione”), veniva attuato immergendo completamente la persona nell’acqua, la quale, una volta emersa dichiarava “Io credo che Gesù Cristo è Figlio di Dio” (Atti, 8, 37). L’immersione è un simbolo del “scendere nella tomba” dell’uomo vecchio, e l’emersione è un simbolo della “rinascita” dell’uomo nuovo in Cristo.
I primi cristiani però sostevano che i bambini non battezzati che morivano nell’infanzia potevano salvarsi, a differenza del dogmatico Agostino di Ippona (354-430 d.C.), che sostenne che tutti i bambini non battezzati sono condannati.
Da Agostino infatti deriva la credenza (non presente però nel Nuovo Testamento), che battezzare un bambino appena nato, lo liberi dalle conseguenze negative del peccato originale. (1).
Un altro esempio del fatto che i primi cristiani non davano al battesimo il potere di “rendere salva” una persona, è stato quello dei martiri. Molti martiri morirono senza essere battezzati, ma gli altri cristiani, sapendo che Dio è infinitamente misericordioso e buono, considerarono che il Creatore non li avrebbe abbandonati. In un certo senso i martiri non battezzati, venivano battezzati nel sangue, come si evince da questo passo del Vangelo di Marco (10, 38-39):
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati.
In questi passi Gesù annunzia il martirio ai suoi discepoli.
Abbiamo visto pertanto che i primi cristiani non davano al battesimo il significato di “rito che porta alla salvezza”. Quindi quale era per loro il vero significato del battesimo?
Analizziamo il celebre passo del “dialogo di Gesù con Nicodemo”, del Vangelo di Giovanni (3, 5-8):
Abbiamo visto pertanto che i primi cristiani non davano al battesimo il significato di “rito che porta alla salvezza”. Quindi quale era per loro il vero significato del battesimo?
Analizziamo il celebre passo del “dialogo di Gesù con Nicodemo”, del Vangelo di Giovanni (3, 5-8):
Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene ne dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Acqua e Spirito richiamano dunque il battesimo, momento in cui si attua il rito di “rinascere”. La carne indica ciò che è impermanente. Lo Spirito indica il principio vitale che viene da Dio, che non è corruttibile. Il vento che soffia è lo “Spirito Santo”, che si manifesta “dove vuole”.
I primi cristiani, ma non gli gnostici, credevano che le parole di Gesù si riferissero al “battesimo d’acqua”.
I primi cristiani credevano quindi che il battesimo, associato però al riconoscere Gesù Cristo come Figlio di Dio e al pentimento dei propri peccati, servisse per ottenere il perdono divino.
A tale proposito vediamo il passo degli Atti degli Apostoli (2, 38):
I primi cristiani, ma non gli gnostici, credevano che le parole di Gesù si riferissero al “battesimo d’acqua”.
I primi cristiani credevano quindi che il battesimo, associato però al riconoscere Gesù Cristo come Figlio di Dio e al pentimento dei propri peccati, servisse per ottenere il perdono divino.
A tale proposito vediamo il passo degli Atti degli Apostoli (2, 38):
Pietro rispose loro: “Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome nel nome di Gesù Cristo per ottenere il perdono dei vostri peccati: e riceverete il dono dello Spirito Santo”.
Non a caso Pietro inizia la sua frase con “Pentitevi” e non: “battezzatevi”.
Ma anche i primi cristiani, come Giustino Martire (100-168 d.C.), avevano la stessa credenza. Vediamo un passaggio a tal proposito della sua opera “Dialogo con Trifone” (2):
Ma anche i primi cristiani, come Giustino Martire (100-168 d.C.), avevano la stessa credenza. Vediamo un passaggio a tal proposito della sua opera “Dialogo con Trifone” (2):
Non c’è altro modo, (per ottenere le promesse di Dio), che questo: conoscere Cristo, bagnarsi nella fonte della quale parlava Isaia per la remissione dei peccati, e per ultimo, condurre una vita senza peccato.
I primi cristiani davano inoltre al battesimo il significato di “rinascere”.
Ecco cosa scrisse Ireneo di Lione (130-202 d.C.), nella sua “raccolta di frammenti dalle opere perse” (3):
Ecco cosa scrisse Ireneo di Lione (130-202 d.C.), nella sua “raccolta di frammenti dalle opere perse” (3):
Come siamo lebbrosi nel peccato, siamo mondati delle nostre vecchie trasgressioni attraverso l’acqua sacra e l’invocazione del Signore. Pertanto siamo rigenerati spiritualmente come bambini appena nati, come il Signore ha dichiarato: “Se uno non è nato dall’acqua e dallo Spirito, non può entrare nel Regno di Dio” (Giovanni, 3, 5).
Per ultimo i primi cristiani credevano di “ottenere l’illuminazione spirituale” dopo aver ricevuto lo Spirito Santo.
Per riassumere, per i primi cristiani il battesimo era un rito importante ma non fondamentale, che portava al perdono dei peccati da parte di Dio, solo però se era accompagnato dalla fede in Gesù Cristo come Figlio di Dio e dal vero pentimento dei propri peccati.
Quindi il battesimo non era assolutamente necessario per la “salvezza”, mentre lo erano la fede in Gesù Cristo e il pentimento dei propri peccati.
Per riassumere, per i primi cristiani il battesimo era un rito importante ma non fondamentale, che portava al perdono dei peccati da parte di Dio, solo però se era accompagnato dalla fede in Gesù Cristo come Figlio di Dio e dal vero pentimento dei propri peccati.
Quindi il battesimo non era assolutamente necessario per la “salvezza”, mentre lo erano la fede in Gesù Cristo e il pentimento dei propri peccati.
YURI LEVERATTO
Copyright 2015
Copyright 2015
E’ possibile riprodurre questo articolo a patto che:
1-Sia riprodotto integralmente.
2-Non si alteri il titolo, alcuna parte di esso nè le fonti bibliografiche.
3-Si aggiunga in vista dopo il titolo e alla fine dell’articolo: opera di Yuri Leveratto.
1-Sia riprodotto integralmente.
2-Non si alteri il titolo, alcuna parte di esso nè le fonti bibliografiche.
3-Si aggiunga in vista dopo il titolo e alla fine dell’articolo: opera di Yuri Leveratto.
Foto principale: Battesimo di Cristo, Joachim Patinir
Bibliografia:
Nuovo Testamento
Che parlino i primi cristiani, David Bercot
Nuovo Testamento
Che parlino i primi cristiani, David Bercot
Note:
(1) Tuttavia l'idea del limbo non è mai stata considerata a livello di verità di fede dogmatica quanto piuttosto un'ipotesi teologica creduta plausibile, come risulta da un pronunciamento della Congregazione per la dottrina della fede nel 2007 e firmata da papa Benedetto XVI. Infatti l'attuale Catechismo della Chiesa cattolica prevede che i bambini morti senza Battesimo siano affidati «alla misericordia di Dio [...] che vuole salvi tutti gli uomini
(2) Giustino, Dialogo con Trifone, capitolo 44.
(3) Ireneo, Frammenti delle opere perse, 34 -http://www.newadvent.org/fathers/0134.htm
(2) Giustino, Dialogo con Trifone, capitolo 44.
(3) Ireneo, Frammenti delle opere perse, 34 -http://www.newadvent.org/fathers/0134.htm
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